1951-’52: primo assalto a vuoto

Alla terza avventura del Catania in Serie B il commissario Michisanti rilancia le ambizioni rossazzurre con cospicui investimenti che permettono la costruzione di una squadra competitiva. In un campionato quanto mai equilibrato la squadra fatica però ad emergere, e solo dopo una serie di stravolgimenti tecnici riesce a piazzarsi al quarto posto, sia pure senza entrare mai in modo credibile nella lotta per la promozione.

Vita nuova

Archiviati non senza dispendio di tempo ed energie gli spinosi casi giudiziari che rischiavano di affossare la squadra, Michisanti avvia una strategia di mercato decisamente più aggressiva e dispendiosa rispetto alle abitudini della società rossazzurra. Due sono i nomi che spiccano nella rosa del nuovo Catania, e cioè quelli di Narciso Soldan ed Enzo Beazot, un portiere e un mediano giovani e ambiziosi che hanno preferito lasciare l’Inter e la Serie A pur di giocare titolari e che rimarranno protagonisti anche dopo l’esperienza catanese e dopo la fine della loro carriera da calciatori. Arrivano anche l’attaccante Fabrizio Bartolini e il difensore Alvaro Bravetti, sono confermati Fusco, Toncelli, Randon e Klein, mentre partono per altri lidi i terzini Molon e Messora. In pachina a Nereo Marini si affianca il direttore tecnico Giulio Cappelli, ma nonostante le ottime premesse i due non riescono a far decollare la squadra. Basta meno di metà campionato perché tutti i piani siano stravolti. Dopo un buon inizio i rossazzurri incappano infatti in tre sconfitte consecutive contro la Roma al Cibali (0 a 1), il Fanfulla a Lodi (1 a 3) e il modesto Venezia, ancora fuori casa (1 a 4). Tanto basta a far saltare la panchina che è affidata a Rodolfo Brondi, vecchia gloria del Catania e secondo di Marini.

Klein a segno in in Catania-Vicenza 3-1 del 09.12.1951.
Klein realizza il primo gol rossazzurro in Catania-Vicenza 3-1 del 09.12.1951.

 

Reazione d’orgoglio

A guardare i risultati si direbbe che il nuovo tecnico abbia doti taumaturgiche, se vero come è vero che il Catania centra quattro vittorie consecutive nelle prime quattro uscite con lui in panchina: 4 a 1 alla Reggiana, 1 a 0 al Pisa, 4 a 1 al Genoa e 1 a 0 (fuori casa) alla Salernitana. Ma poi qualcosa si inceppa nuovamente, e i rossazzurri non riescono a dare continuità ai loro risultati, frenando troppo spesso fuori casa e talvolta anche in casa. Significative in proposito le sconfitte nei derby: il Messina passa al Cibali per 1 a 0 e il Siracusa si impone in casa propria per 3 a 1. Gli alti e bassi prtano il Catania ad arrivare senza ambizoni ma anche senza patemi alla fine del torneo.

Si cambia ancora

C’è però il tempo per un nuovo cambio tecnico. Nonostante la squadra non abbia più obiettivi Michisanti pensa al futuro e, dopo la pesante sconfitta sul campo della Roma per 3 a 0, decide di ingaggiare Fioravante Baldi, riportando Brondi al ruolo di secondo. Le ultime due partite, in cui i rossazzurri battono le retrocesse Venezia e Reggiana, servono a conquistare il quarto posto, miglior risultato dei primi sei anni di storia del Catania.

Bibliografia

  • Il Corriere di Sicilia, giugno 1951 – settembre 1952.
  • La Sicilia, giugno 1951- settembre 1952.
  • Wikipedia, Serie B.

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