1993.08.04, Il Corriere dello Sport

Il Catania vuole esistere

Da “Il Corriere dello Sport” del 4 ottobre 1993 </i/>

CATANIA IN TRIONFO AL CIBALI
Diecimila spettatori per la partita che non c’è stata: poi 4-0 alla Palestro. Applausi al patron che attacca ancora Matarrese.

Il Catania vuole esistere

Contestazione al sindaco Bianco che scarica le colpe sulla Figc. Stasera festa in piazza. Domenica con il solito Giarre a Casarano

Salvatore Geraci

CATANIA – È la cronaca di una partita che non si è mai giocata, di un sogno irrealizzato, di un pomeriggio di pane, calcio e…fantasia. Undici fantasmi rossazzurri, diecimila tifosi veri ed entusiasti, perfino il sapore del gol. E l’urlo, un boato, quando il Catania è uscito dal sottopassaggio alla ricerca di un incantesimo che lo facesse tornare nel mondo del pallone. Riflettori e telecamere si sono accesi su un paesaggio irreale: le squadre che arrivano, la lista presentata ad un arbitro che non c’è, la lettura delle formazioni, gli olè e i “chi non salta Matarrese (o Bianco) è…” a scandire i momenti preparatori, perfino l’attesa dei 45′ regolamentari per l’assenza dell’avversario, la radiocronaca delle emittenti locali, il silenzio di Jaconi. Tutto come se il calcio abitasse qui.

Che strano, ieri, il Cibali. Negli spogliatoi sembrava di assistere ad una di quelle commedie fatte di improvvise interruzioni, di vuoti, di silenzi. In campo una suggestiva sequenza di emozioni accesa da una folla generosa. Ma anche inferocita. Qualche esempio? Leggiamo i cartelli: “Vogliamo Gheddafi, decidetevi: italiani o africani”. E via dediche pesanti a Matarrese e a quanti “odiano” il Catania. “Dai – ordinava Massimino al tecnico Jaconi – fate uscire i ragazzi”. “Presidente, dobbiamo aspettare 45′”. “No, facciamo vedere che ci siamo…”. Il popolo catanese (oggi è prevista una festa in piazza) applaudiva, contestava il sindaco Bianco, Matarrese e Pescante. Al centro del mirino Bianco, colpevole di non avere appoggiato il Catania. Il sindaco è stato offeso e insultato. “Vattene” gli hanno urlato. E Bianco invece è rimasto al suo posto; poi, quando dopo un’ora ha deciso di lasciare il Cibali, lo hanno inseguito, circondato, bloccato ed è volato di tutto: caldaroste, pop corn, caramelle, monete, sputi.

[…]

Così parla Bianco adesso che ha visto la sua città ribellarsi all’ingiustizia, e risponde anche alle battute più scabrose: Massimino ha dichiarato che l’anno scorso si presentò da Matarrese con Rino Nicolosi e la Figc chiuse un occhio… “Se fosse vero solo il 30% di quanto sostiene sarebbe un’accusa gravissima, la dimostrazione dell’ingerenza della politica nello sport che noi vogliamo cacciare via. Vuol dire che qualcuno fa giochi sporchi alle spalle del Catania”. E il testa a testa istituzionale fra magistratura e pianeta calcio? “Non si può scaricare il peso sui soli commissari ad acta, sul sindaco di Catania o sul questore di Avellino, la chiarezza è indispensabile. Il Governo non può lasciarci soli”.

Massimino, portato in trionfo dopo che per anni è stato linciato, sfida tutti: “Matarrese, Pescante, la Covisoc hanno fatto il loro tempo. Tutti da sostituire e a capo del calcio vedrei Rivera che ha più titoli di tutti… In tempo di rinnovamento, di Tangentopoli mi aspetto che i magistrati facciano pulizia in Federazione, in Lega, alla Covisoc e all’Aia. Io ho già provveduto a presentare denunce penali per tutti. Catania ha comunque vinto”.

[…]

Ha giocato ugualmente, il Catania: un allenamento contro la Palestro che rivendicava il diritto al Campionato Dilettanti, toccato invece al nuovo Catania di Proto: una delle pietre dello scandalo. Quattro gol salutati come quelli della leggendaria vittoria contro l’Inter di Herrera. Fosse stata una giornata di campionato, il Catania avrebbe vinto a tavolino (“Tre punti oggi, tre punti domani…” ha scherzato l’avv. Ingrassia “di questo passo vinceremo il campionato”). Catania contro tutti, ormai. Con un messaggio chiaro: siamo pronti, abbiamo fame di calcio. Il match continua. Domenica il Catania andrà a Casarano, come comanda il calendario bis dei commissari. Sulla sua strada troverà ancora il Giarre, che a questo punto ha veramente motivo di lamentarsi perfino con il calcio dei tribunali. Allo stadio stavolta si presenteranno tre squadre!

 

1993.08.04, Il Corriere dello Sport

Riproduzione della pagina de “Il Corriere dello Sport” che il 4 ottobre 1993 racconta la cronaca della famosa partita fantasma fra Catania e Giarre che si sarebbe dovuta giocare secondo il calendario stilato dai Commissari ad acta nominati dal TAR.