1947-’48: il primo acuto

La stagione 1947-’48 vede il Catania partecipare al campionato di Serie C con il ruolo obbligato di favorita. In palio tuttavia non c’è la promozione in Serie B, ma solo la permanenza in una terza serie d’elite. La federazione ha infatti deciso di trasformare la Serie C in un torneo a carattere nazionale diviso in soli quattro gironi, nell’ottica della riorganizzazione dei campionati avviata nel dopo-guerra e che si avvicina al completamento.

Un potenzialmente grandi

La dirigenza rossazzurra, ancora guidata da Santi Manganaro, non lesina sforzi per centrare il primo posto, l’unico che garantisce l’accesso diretto al nuovo torneo. La squadra è affidata ad Achille Piccini, allenatore di discreta fama, celebre tuttavia soprattutto per aver fatto parte da giocatore della nazionale “studentesca” campione olimpica ai giochi di Berlino del 1936. Anche l’organico è notevolmente rafforzato: alle conferme di Goffi (che nel girone di ritorno perderà il posto da titolare a beneficio di Conti), Mirabella, Fardella, Beligni, Nicolosi, Musumeci e Perrone, si aggiugono alcuni nuovi acquisti di buona caratura. Arrivano infatti i difensori Giannoni e Molon, il mediano Faustino Ardesi, l’ala Gianni Prevosti, i centrocampisti Catacchio, Rigamonti e Calvani, ma soprattutto il centravanti Aldo Cadei, destinato ad una stagione da protagonista impreziosita da ben 19 marcature. Altri puntelli decisivi arriveranno fra dicembre e gennaio, a rimpinguare tutti i reparti. In particolare, oltre al già citato portiere Conti, saranno acquistati il terzino italo-brasiliano Robespierri ed i fratelli Giuseppe e Luigi Faita (un’ala e un attaccante).

Un lungo testa a testa

La stagione agonistica parte più che bene per il Catania, capace di centrare otto successi nelle prime dieci gare, una striscia che tuttavia non basta a conquistare il primato poiché le sconfitte con Marsala e Canicattì permettono alla Reggina, che resterà imbattuta per ben 14 partite, di assestarsi in vetta alla classifica, tallonata anche dall’A.C.R. Messina e dalle sorprendenti formazioni del Trapani e dell’Igea Virtus. Proprio dopo il pareggio interno con la squadra di Barcellona, la società etnea decide di intervenire sul mercato e di cambiare allenatore, preoccupata per il gioco non sempre convincente mostrato dall’undici etneo. Poco prima dell’impegnativo scontro diretto con gli amaranto calabresi, la panchina del Catania è affidata a Nicolò Nicolosi, attaccante di grande esperienza che diventa così allenatore-giocatore.

Una delle due reti firmate da Perrone nella decisiva vittoria 3-1 del Catania ad Augusta contro il Megara del 20.05.1948.

Il girone di ritorno riserva diversi colpi di scena dentro e fuori dal campo, rendendo il campionato ancora più avvincente, sia pure con qualche episodio deplorevole che poco ha a che fare con lo sport. Durante l’incontro Trapani-Catania, ad esempio, il gol del vantaggio etneo scatena una vera e propria caccia all’uomo in campo e una sassaiola sugli spalti. La partita prosegue pro forma e i granata ribaltano il risultato dopo aver decimato gli ospiti con una serie di interventi durissimi (le sostituzioni ancora non sono ammesse dal regolamento), ma invece di assegnare la vittoria agli ospiti,  il giudice sportivo decide di far ripetere la partita per errore tecnico. Il Catania si ritrova così ad affrontare la difficile trasferta di Marsala in formazione ampiamente rimaneggiata, ma riesce a strappare un meritato pari a reti inviolate. Seguono una serie di successi convincenti e rotondi, centrati sia in casa che fuori, fra i quali spiccano il secco 3-0 ottenuto sul campo del Messina e il 3-2 conquistato a Trapani nella partita di recupero. Nel frattempo era arrivata un’altra vittoria, stavolta ottenuta a tavolino per la posizione irregolare di un giocatore del Canicattì in occasione dell’inopinata sconfitta etnea nel girone d’andata. A quattro giornate dalla fine il Catania può contare così su margine di vantaggio di cinque lunghezze sulla Reggina. Ma la contesa è tutt’altro che chiusa: l’Igea Virtus batte infatti i rossazzurri per 3-1 e nello scontro diretto i reggini vincono a Catania per 2-0. L’intermezzo della nitida vittoria contro l’Acquasanta (3-0) consente ai rossazzurri di mantenere un punto di vantaggio sui rivali alla vigilia dell’ultima, insidiosa trasferta sul campo del Megara. Ma la tensione per il timore di un sorpasso in extremis svanisce in fretta: il Catania che chiude il conto sul 3-1 grazie alle reti di Ardesi e di Perrone (quest’ultimo autore di una doppietta), per un successo che consegna ai rossazzurri il meritato primato.

Strascico velenoso

Ma c’è da ricordare anche uno strascico poco edificante. La Reggina infatti non si rassegna e denuncia i propri sospetti su alcune gare vinte di misura dal Catania, facendo scattare un’inchiesta che tiene sulle spine i rossazzurri per alcune settimane. Ma gli argomenti della società calabrese, sostenuti anche da Acireale e Messina e, con ritardo sospetto, praticamente da tutte le squadre del girone, non convincono gli ispettori della Lega che archiviano il caso, restituendo al Catania la piena legittimità del successo conquistato sul campo.

Le altre contendenti avranno tuttavia modo di consolarsi con il ripescaggio nella nuova Serie C che arriverà all’immediata vigilia della nuova stagione, grazie all’allargamento dell’organico di cui beneficieranno Reggina, A.C.R. Messina, Arsenale Messina, Igea Virtus, Trapani e Acireale.

Bibliografia

  • “La Sicilia”, giugno 1947 – agosto 1948.
  • “Il Corriere di Sicilia”, giugno 1947 – agosto 1948.


N.B.:
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