1948-’49: promozione con giallo

La stagione 1948-’49 segna l’inizio di due tradizioni che nel corso dei decenni successivi movimenteranno spesso la storia del Catania: gli spareggi e le battaglie legali. E se la lunga serie delle code di campionato comincia con una bruciante sconfitta di misura contro l’Avellino, l’esordio in tribunale regala al Catania una vittoria inequivocabile e con essa la storica promozione in Serie B.

Movimenti gattopardeschi

Il Catania si presenta ai nastri di partenza del rinnovato torneo di Serie C nel pieno di un tentativo di riorganizzazione societaria che si conclude però in un nulla di fatto. L’ingresso di nuovi soci in società porta a due brevissime parentesi: quella della presidenza del marchese Bartolo Ferreri prima e quella dell’ing. Barreca dopo, ma già nell’agosto del 1948 il peso della gestione del club torna tutto sulle spalle di Santi Manganaro, di Angelo Vasta e degli altri soci fondatori.

Ambizioni e difficoltà

In panchina è chiamato Giovanni Degni, che prima della guerra era stato protagonista sia da giocatore che da tecnico nelle fila dell’allora A.F. Catania. La campagna acquisti porta a numerosi nuovi innesti. I vari Goffi, Molon, Ardesi, Prevosti, Perrone e Cadei sono infatti affiancati dal nuovo portiere Rega, che manterrà il posto da titolare per metà campionato, dai rocciosi terzini Messora e Zucchelli, dai mediani Julio Hernandez e Gaggiotti, dagli interni Bossi e Fusco oltre che da una serie di nuovi attaccanti fra i quali Porcelli e Vornoli.

Il campionato si presenta decisamente impegnativo per la presenza di molte squadre retrocesse dalla serie cadetta. La formula della nuova serie C nazionale prevede un’unica promozione in Serie B per ciascuno dei quattro gironi e tre retrocessioni in Promozione. Curiosamente, il girone meridionale conta 19 squadre, il che impone che ogni giornata una squadra osservi un turno di riposo. A complicare ulteriormente il calendario contribuirà poi il ritiro della Scafatese per problemi finanziari, in seguito al quale il numero di squadre costrette al riposo settimanale sale a due. Il Catania si troverà così nella paradossale situazione di riposare in coincidenza degli ultimi due turni di campionato. Le avversarie più dure nella corsa al primo posto saranno le rivelazioni Avellino e Benevento, ma fra le protagoniste del torneo figureranno anche Messina, Reggina, Cosenza e Igea Virtus.

 Catania, formazione 1947-48
Una formazione del Catania promosso in Serie B al termine della stagione 1948-’49 in una sbiadita immagine d’epoca.

 

Una volata lunga un anno

La stagione del Catania comincia senza acuti. La formazione rossazzurra va spesso a punti, ma raramente convince sul piano del gioco. A risultati importanti come le vittorie su Potenza, Nocerina e Acireale, o i pareggi sui campi di Cosenza e Foggia, i rossazzurri alternano incidenti di percorso quali la sconfitta esterna con il Brindisi e il capitombolo interno con l’Avellino, che al Cibali passa per 1-0 tentando la prima fuga solitaria in testa alla classifica. Le perplessità di inizio stagione si trasformano in crisi tecnica dopo che sul campo dell’Arsenale Messina i rossazzurri vanno incontro ad una sonante sconfitta per 5-1 che costa la panchina a Degni, sostituito dal tecnico ungherese Josef Banas. Sotto la guida dell’allenatore magiaro il Catania infila ben 22 risultati utili consecutivi, fra i quali spiccano le doppie vittorie su Crotone e Reggina, piegate sia in casa che fuori, i pesanti successi ai danni di Cosenza e Benevento, i pareggi sui campi di Avellino e Foggia, oltre alla vittoria per 2-0 sull’Arsenale che “vendica” in parte la batosta dell’andata. La marcia del Catania subisce così l’auspicata accellerazione, mentre anche in seno alla società torna il sereno con la nomina di Lorenzo Fazio a commissario straordinario del club rossazzurro.

A poche giornate dal termine del torneo il Catania si trova in vetta alla classifica, ma con due gare in più rispetto all’Avellino che continua a tallonare la formazione etnea, mentre le altre aspiranti alla promozione sono ormai fuori dai giochi. Il vantaggio della capolista arriva a quattro punti prima del doppio turno di riposo, così quando l’Avellino non va oltre il pareggio contro il disperato Potenza per i rossazzurri il primato nel girone diventa certezza matematica. Ma la gioia dura solo pochi giorni: proprio alla vigilia dell’ultimo turno di campionato il Catania si vede infatti privare del pareggio conquistato contro l’Igea Virtus alla fine del girone d’andata, quando aveva esordito in maglia rossazzurra l’attaccante Cavicchioli il cui tesseramento si scopre solo adesso essere irregolare. La questione promozione si riapre dunque all’ultimo istante, con l’Avellino che, vincendo l’ultima partita interna, aggancia il Catania guadagnando il diritto allo spareggio.

Una lunga estate. Calda

La sede scelta per la finale è l’Arena di Milano, dove le due contendenti si ritrovano di fronte il 29 giugno 1949. La partita è molto equilibrata, con i rossazzurri che partono bene ma non concretizzano e l’Avellino che esce fuori alla distanza fino a trovare la rete decisiva a due minuti dalla fine grazie a Fabbri. Gli irpini sono dunque è promossi, al Catania resta solo la carta della giustizia sportiva. Una carta che alla lunga si rivela vincente. La sconfitta a tavolino per il caso-Cavicchioli è confermata, ma nel frattempo vengono fuori illeciti ben più gravi commessi dalla dirigenza biancoverde, che si scopre essere colpevole di aver pagato allo Stabia un premio per battere il Catania, e di avere successivamente ottenuto allo stesso modo una facile vittoria nello scontro diretto contro la stessa formazione di Castellammare. La società rossazzurra scopre tutto grazie alla confessione di un ex giocatore dell’Avellino e alla collaborazione della Questura, e ricomincia a battersi per ottenere giustizia. Il lieto fine arriva ad agosto inoltrato: la C.A.F. condanna l’Avellino per illecito sportivo, retrocedendo la formazione campana che finisce in Promozione, mentre il Catania può finalmente festeggiare il sospirato salto in Serie B inseguito per tre anni.

Bibliografia

  • “La Sicilia”, giugno 1948 – agosto 1949.
  • “Il Corriere di Sicilia”, giugno 1948 – agosto 1949.


N.B.:
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