1946-’47: un esordio anonimo

La prima stagione agonistica della propria storia il Catania la vive in Serie C. Si tratta di un palcoscenico decisamente diverso dalla terza serie moderna, poiché la complessa riorganizzazione dei campionati, faticosamente avviata subito dopo la fine della seconda guerra mondiale, nel 1946 è ancora lontana dall’essere completata.

La Serie A si è infatti appena riunificata in un solo girone a venti squadre, mentre la Serie B si articola in tre raggruppamenti con, rispettivamente, ventidue, ventuno e diciassette partecipanti. La Serie C è dunque un campionato interregionale ed è organizzato a sua volta in tre leghe separate secondo criteri geografici. Il Catania partecipa al girone D della Lega Sud (che conta tre raggruppamenti) insieme ad altre dieci squadre, fra le quali le blasonate Messina, Reggina e Crotone. La formula del campionato prevede un unico posto in Serie B per tutta la Lega Sud: le prime di ogni girone saranno dunque ammesse alle finali che incoroneranno una sola squadra.

La società rossazzurra, dopo essere riuscita in extremis ad iscriversi al campionato poco più di un mese prima dell’avvio della stagione, allestisce in tempi ristretti una squadra che non potrà andare oltre un campionato di metà classifica. La rosa, costituita in gran parte da elementi locali, è affidata alla guida tecnica di Lorenzo Bergia, mentre fra i giocatori spiccano i nomi del portiere Cesare Goffi, dell’ala catanese Armando Perrone e degli attaccanti Walter Beligni ed Emilio Greco.

La stagione non parte sotto i migliori auspici. Fin dall’inizio il Catania stenta ad inserirsi nella lotta per la promozione, tanto che la prima vittoria giunge solo alla quarta giornata ai danni del Crotone ed è seguita da una serie di alti e bassi. Si passa dal pesante 0-4 rimediato sul campo della Reggina al sonante 6-1 rifilato al Comunale Siracusano, intermezzati da una serie di risultati ad occhiali che mettono in evidenza la scarsa dimestichezza della formazione etnea con il gol. L’altalena di risultati costa la panchina a Bergia, rimpiazzato da Goffi che assume il ruolo di allenatore-giocatore, senza riuscire tuttavia ad invertire la tendenza. Il Catania termina così il campionato con un bottino di 20 punti, equamente distribuiti fra il girone di andata e quello di ritorno, piazzandosi al sesto posto.

Le protagoniste del girone sono invece le compagini messinesi, con il Giostra capace di centrare il primo posto dopo un memorabile girone di ritorno, ed il Messina che si guadagna la seconda (ed ultima) piazza utile per l’accesso alle finali vincendo gli spareggi con Crotone e Reggina, dopo essere classificata a pari punti con le due rivali calabresi. Nelle finali non c’è però gloria per le formazioni isolane e la strenua lotta per la Serie B si risolve a favore della Nocerina che ha la meglio sul Monopoli nell’ulteriore spareggio resosi necessario al termine del girone finale.

Per il Catania il travagliato campionato d’esordio va dunque in archivio senza successi ma anche senza rimpianti: il pensiero della giovane società etnea e di tutto il movimento sportivo catanese è già proiettato al nuovo assalto alla Serie B da sferrare all’alba della nuova stagione.

Bibliografia

  • Almanacco Illustrato del Calcio Panini, anno 2000.
  • Wikipedia, La serie C.
  • “La Sicilia”, Giugno 1946 – Maggio 1947.
  • “Il Corriere di Sicilia”, Febbraio – Maggio 1947.

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