Da "www.corriere.it" del 6 febbraio 2007
L’omelia di monsignor Romeo: «Fedele e orgoglioso servitore dello Stato»
Raciti, folla immensa per l’ultimo saluto
Il figlio Alessio vestito da poliziotto. La bara accolta dagli applausi. In chiesa diversi politici e le squadre di Catania e Palermo
CATANIA – È gremita di folla la cattedrale di Catania per l’ultimo saluto a Filippo Raciti, il poliziotto 38enne ucciso durante i tumulti dei teppisti di tre giorni fa. Il Duomo è pienissimo, e anche la piazza è stipata in ogni angolo. Ci sono migliaia di cittadini catanesi, decine di delegazioni di reparti della polizia di Stato venute da tutta Italia. Lungo via Garibaldi, una delle strade di accesso a piazza Duomo, qualche venditore ambulante espone mazzi di palloncini colorati che i vigili urbani fanno rimuovere. Un maxischermo alla destra della chiesa proietta le immagini della messa. Altissima la presenza di giovani e bambini. Applausi commossi salutano la salma non appena il corteo funebre fa il suo ingresso nel Duomo. La bara di Raciti, avvolta nel tricolore, è portata a spalla dai colleghi. Uno striscione accompagna l’arrivo nella cattedrale e recita: «Catania dice no alla violenza». In un altro si legge: «Ciao Filippo», firmato Nono reparto mobile della Polizia di Bari.
IL FIGLIO VESTITO CON LA DIVISA – Alessio, 9 anni, uno dei due figli dell’ispettore, indossa una piccola uniforme della polizia con i gradi del padre. Abbracciato e coccolato da tre agenti, rimane in piazza mentre la mamma Marisa e la sorella Fabiana, che ha 15 anni, entrano nella cattedrale. Poi quando s’avvicina la bara del padre scatta sull’attenti portando la mano destra sulla visiera del cappello da poliziotto. Per tutta la messa rimane seduto in braccio alla madre, che durante i funerali ha rivolto un sentito appello ai tifosi.
L’OMELIA – «Oggi la gioia della festa ha i toni della mestizia» spiega nell’omelia monsignor Paolo Romeo, nunzio apostolico in Italia e arcivescovo eletto di Palermo. Romeo ricorda Raciti come un «servitore fedele e orgoglioso dello Stato» e porta alla vedova «l’affettuosa solidarietà del Santo Padre». L’alto prelato sottolinea che «è emblematico dal punto di vista della celebrazione ecclesiale che l’arcivescovo abbia voluto inserire i funerali nella festa di Sant’Agata».
POLITICI E CALCIATORI IN CHIESA – Decine le corone di fiori sul sagrato della chiesa, e tanti i politici che prendono posto (alcuni dei quali vengono accolti da urla di disappunto): i ministri Amato e Melandri e tra gli altri, il leader di An, Fini, il senatore Bianco della Margherita, il sindaco di Catania, Scapagnini e quello di Palermo Cammarata. Presente anche il procuratore generale di Catania, Tinebra. Assistono ai funerali anche i giocatori del Catania Calcio, la dirigenza della squadra etnea con in testa il presidente Pulvirenti, l’allenatore Marino e l’amministratore delegato del Palermo, Sagramola. C’è anche il presidente del Messina, Franza e il principe Emanuele Filiberto di Savoia. Oltre ovviamente al capo della Polizia Gianni De Gennaro.
SOLO DUE FILE PER I FAMILIARI – All’interno della chiesa ai familiari sono state destinate solo due file, mentre per i politici e gli esponenti delle istituzioni che presenziano al rito le file sono otto. A farlo notare, non senza disappunto, sono gli stessi colleghi del poliziotto ucciso